L’industria di lavorazione delle carni ittiche ha fatto del concetto di “tempo” il suo imperativo categorico. A causa delle estrema deperibilità del pesce non può permettersi tempi lunghi tra la pesca e la posa del prodotto sui banchi di vendita. Per questo ha esasperato i tempi di surgelazione giungendo a costruire impianti addirittura sui pescherecci.
Inoltre, in questo ambito, il settore del packaging ha contribuito in modo significativo ad allungare la shelf life dei prodotti. Sono infatti stati studiati film di protezione delle confezioni di pesce con proprietà di barriera che permettono di confezionare in atmosfera modificata il prodotto consentendo di incrementarne sensibilmente la durata. Le proprietà di questo film termoretraibile sono tali da ritardare la crescita di colonie di microrganismi in quanto impediscono ai gas iniettati nell’atmosfera controllata di migrare attraverso il film stesso a tutto vantaggio della freschezza, fragranza e curabilità del pesce. Come in tutte le industrie alimentari però tecnologie così sofisticate possono essere minate da situazioni impreviste, che sfuggono al controllo del sistema HACCP.
Il pesce, prima del confezionamento, è in atmosfera libera e quindi risulta essere in una situazione a rischio contaminazione sia di corpi estranei sia di microrganismi patogeni. Per quanto riguarda i primi si sono fatti notevoli sforzi nella formazione nel controllo del personale: copricapi, sovra-calzature, guanti di materiale atossico, divieto di indossare monili, lavaggi delle mani ad ogni uscita/rientro nel reparto, analisi per scoprire eventuali portatori sani, ecc..
Per quanto concerne le colonie batteriche invece si procede con accurati lavaggi e disinfezioni di tutte le attrezzature che possono venire a contatto con il prodotto ancora non confezionato. Per le strutture (mura, pareti, celle, travi, ecc.) si impone la loro tinteggiatura con prodotti lavabili e soprattutto antimuffa o antibatterici. Da questo punto di vista però il rischio rimane alto: infatti i normali prodotti in commercio hanno il principio attivo semplicemente “additivato” al resto del rivestimento e ciò significa che i frequenti lavaggi portano in soluzione tale principio andando così ad impoverire il resto del rivestimento. Dopo pochi mesi di utilizzo il rivestimento sarà ormai privo di principio antibatterico e quindi ricco di colonie di microrganismi, mentre una goccia di condensa sul soffitto diventerà una “bomba” biologica, se cadrà sul prodotto ancora privo di confezione. E’ questo il motivo che porta a “rinfrescare” annualmente se non semestralmente i rivestimenti delle pareti, innalzando notevolmente i costi di manutenzione e quelli dovuti al fermo degli impianti.
Steri-x Service, azienda leader nel settore dei rivestimenti fluidi, per evitare costosi e frequenti rinnovi del rivestimento e soprattutto impedire contaminazioni patogene non volute e pericolose, propone il suo prodotto di punta della Linea Igiene: STERICLEAN 44.
E’ novità assoluta nel mercato dei rivestimenti fluidi: a base acqua, non rilascia odori durante la posa e quindi può essere applicato anche in condizioni di linee produttive in funzione; essendo nullo il suo contenuto di sostanze organiche volatili (VOC) sia durante l’applicazione che nei tempi successivi, garantisce una totale assenza di inquinamento dei prodotti presenti.
E’, inoltre, un prodotto antibatterico strutturalmente diverso da quelli normalmente in commercio, in quanto il suo principio attivo ha un legame chimico con la molecola del rivestimento che gli impedisce di essere portato in soluzione dall’acqua presente nell’ambiente o da quella di lavaggio. Questa struttura molecolare garantisce l’effetto antibatterico per tutta la durata dello spessore del rivestimento. Considerando che STERICLEAN 44 è posato, a film a asciutto, con uno spessore di 300μ e che il suo consumo annuo può essere stimato in 10μ circa, si può comprendere come la durata del rivestimento in termini di azione antibatterica superi tranquillamente i 10 anni.
Lo spettro di resistenza e inibizione nei confronti di microrganismi è molto esteso: Escherichia Coli, Listeria monocytogenes, Salmonella Typhimurium, Staphylococcus Aureus, Streptococcus Faecalis. Ma STERICLEAN 44 non è soltanto antibatterico. Coniuga infatti con questa caratteristica proprietà chimiche e meccaniche di assoluto rilievo.
Possiede infatti un allungamento a rottura del 200%, una resistenza a trazione di 32 kg/cm² ed è stabile in un range di temperatura che va da -30° a +90° C. Tutto questo si traduce in una versatilità di utilizzo senza uguali (celle frigorifere e di surgelazione, reparti di cottura, forni, ecc.) e in una notevole resistenza alle sollecitazioni dovute ai cicli gelo/disgelo o ai movimenti naturali del supporto. Le prove di resistenza agli agenti chimici hanno dimostrato che STERICLEAN 44 resiste a soluzioni acide e alcaline al 10%, compresi acido nitrico e soda caustica, mantenendo integra la sua struttura. Per questo STERICLEAN 44 può essere posato indifferentemente all’interno dei reparti o all’esterno dell’azienda, può essere usato come incapsulante delle fibre amianto- cemento e può sostituire le pellicole di alluminio delle coibentazioni in fibra.
Fabbricato secondo il sistema di qualità ISO 9001, STERICLEAN 44, in condizioni estreme di fessurazioni in movimento, può essere rinforzato con il sistema REEMAT e può rivestire crepe sigillate preliminarmente con STERICLEAN SEALANT.
Per informazioni: Steri-x Service Sa – Via Soldini 22 – 6830 Chiasso Tel +41 91 9605871
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