Le moderne tecniche edilizie prevedono la realizzazione di fondazioni abbastanza profonde rispetto al livello stradale. Ciò è motivato da esigenze di carattere strutturale e funzionale, quali:
– necessità di trovare mediante lo scavo di fondazione un terreno sufficientemente portante, cioè resistente a pressioni specifiche elevate.
– possibilità di utilizzare lo scavo come seminterrato per autorimesse, cantine, ripostigli.
In queste situazioni la struttura più utilizzata, e comunque necessaria visti gli elevati carichi sovrastanti, è quella in cemento armato. Quest’ultimo però necessita di una adeguata protezione poiché molteplici sono gli agenti aggressivi che minano la sua resistenza:
– umidità: l’acqua è di per sé un forte ossidante ed un liquido estremamente penetrante. Genera rigonfiamenti e sfaldamenti nel calcestruzzo, e corrode fortemente la struttura di rinforzo in acciaio. Non per ultimo un muro umido diventa terreno di proliferazione di muffe e batteri.
– cloruri: soprattutto nelle zone vicine al mare è facile trovare a pochi metri sotto il livello stradale umidità salina proveniente, per la capillarità del terreno, dalla vicina costa. In questo caso, all’azione dell’acqua, si aggiunge quella del cloruro di sodio o dello ione cloro se il sale si è dissociato. L’aggressività di questa sostanza espressa come potere ossidante è ben nota e produce effetti devastanti sull’integrità dell’insieme acciaio-calcestruzzo.
– Una aggressione simile è provocata nei muri di fondazione delle case di montagna dai sali (anche questi cloruri) sparsi sulle strade come anticongelanti, che, infiltrandosi nel terreno raggiungono le strutture provocando fenomeni di rigonfiamento degli intonaci e sfaldamento.I rimedi fino ad oggi adottati non vanno oltre le guaine catramate (per lefondazioni) o normali vernici di rivestimento.
Questi sistemi, nonostante un costo non certamente basso, mostrano però limiti evidenti. Infatti le guaine, anche se ben adese al supporto, soffrono l’azione dei cloruri, mentre la resistenza meccanica che oppongono decade quasi verticalmente dopo pochi mesi a causa del loro infragilimento dovuto ad un naturale rapido invecchiamento ed alla impossibilità di resistere ai cicli di gelo-disgelo.
Le vernici e/o rivestimenti, se da un lato sono formulate per resistere all’aggressione chimica, dall’altro, non potendo avere una compenetrazione totale con il calcestruzzo e/o ferro tale da divenire un tutt’uno con essi, mostrano limiti di resistenza meccanica evidenti. Quasi sempre l’azione aggrappante è demandata ad un primer che per sua natura ha bisogno di una accurata posa al fine di evitare la presenza di zone non coperte da esso e quindi a rischio di distacco.
Ecco quindi che l’azione meccanica della spinta idrostatica dell’umidità presente diventa preponderante rispetto alla sola capacità di resistenza chimica del rivestimento: le parti con scarsa adesione diventano strade preferenziali per l’acqua e da lì a poco tempo emergono fenomeni di distacco del rivestimento. A questo punto il supporto non è più protetto nemmeno chimicamente e gli effetti dell’aggressione diventano esponenziali.
Entrambe le soluzioni adottate inoltre soffrono per urti e piccoli danneggiamenti che possono avvenire durante la posa: la guaina è abbastanza morbida e pertanto può essere incisa facilmente. La vernice ha un bassissimo spessore dell’ordine di qualche centinaio di micron ed è normalmente rigida: un urto la spezza facilmente.
Steri-x Service propone per questo tipo di applicazione FLEXCRETE 851.
Questo prodotto è un rivestimento polimerico a base cementizia e tixotropico, adatto ad aderire sia al calcestruzzo sia all’acciaio. Queste caratteristiche si traducono in:
– applicazione senza additivi quali acqua o solventi. La sua tixotropia infatti permette di renderlo liquido mediante semplice agitazione, mentre l’assenza di solventi lo rende intrinsecamente sicuro sia nei confronti dei posatori sia nei confronti dell’ambiente.
– Elevata alcalinità dovuta alla base cementizia (cemento PORTLAND) che crea, ad applicazione avvenuta, uno strato passivante altamente protettivo sia nei confronti del ferro sia nei confronti del calcestruzzo.
– Matrice molto densa: ciò inibisce l’effetto di capillarità e questo si traduce in una resistenza elevata al passaggio dell’umidità e dell’anidride carbonica, tanto che 2 mm di spessore di FCR 851 equivalgono a 1 m di calcestruzzo.
– Assenza di primer ancoranti: ad un basso costo della soluzione si unisce il vantaggio della base cementizia di FCR 851 che diventa un tutt’uno con il calcestruzzo di fondo. Inoltre tale vantaggio è esaltato del fatto che l’applicazione del prodotto necessita di un supporto umido e quindi l’umidità di fondo è sfruttata come veicolante dell’ancoraggio.
– Matrice polimerica: ciò rende estremamente rapida la catalizzazione che in normali condizioni dei temperatura richiede non più di 3 ore
– Facilità di applicazione: come tutti i prodotti FLEXCRETE anche FCR 851 può essere applicato da personale non specializzato mediante attrezzatura a spruzzo, pennello o taloscia.
Per informazioni: Steri-x Service Sa – Via Soldini 22 – 6830 Chiasso Tel +41 91 9605871
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